25 ANNI IN 25 STORIE «MA IO NE FACCIO PARTE?»

Sono Monica,
e nel 2011 assieme ad altri abbiamo avviato il centro aggregativo “Faccio parte” ad Assisi per rispondere al bisogno del territorio di avere un luogo dove le persone con disabilità potessero esprimersi non solo attraverso dei laboratori educativi ma anche accedere a percorsi propedeutici al lavoro.

Il nostro nome “Faccio parte” nasce da una domanda di Azelio, un nostro veterano, che quando stavamo creando di dare un titolo al progetto si alzò di scatto, forse preoccupato da tutte le novità che avevamo in testa, chiedendo: «Ma io ne faccio parte?»
Grazie ad Azelio abbiamo un nome che davvero riflette il senso della nostra azione.

Personalmente, mi sono lanciata in questa avventura soprattutto grazie alla mia formazione.
Da diversi anni sono insegnante, prima alla scuola superiore ed oggi in una scuola per adulti stranieri.
Ho studiato pedagogia per sensibilità personale ed assieme ad altri membri della Comunità Papa Giovanni XXIII ho dato disponibilità ad avviare l’accoglienza di persone con disabilità medio-gravi. Oggi “Faccio parte” è un centro aggregativo che accoglie 7 persone provenienti sia dalla casa-famiglia che da altre famiglie del territorio di Assisi e stiamo lavorando perché sia riconosciuto come centro diurno.
Come altri centri, facciamo laboratori artigianali, artistici, teatrali e sportivi ma le esperienze che maggiormente ci caratterizzano sono i percorsi avviati con l’azienda agricola e la bottega del commercio equo e solidale, sempre della nostra cooperativa La Fraternità.
In questi percorsi di responsabilizzazione e apprendimento di competenze verso un inserimento lavorativo le persone vengono educate al miglioramento delle proprie abilità sociali e manuali come il rispetto degli orari, il rapporto con i colleghi e i clienti e lo svolgimento di varie mansioni necessarie per un luogo di lavoro come la bottega Solidalequo quali il rimpiazzo dei prodotti o l’impacchettamento e l’assemblaggio della merce.
Nell’azienda agricola collaboriamo alla raccolta delle olive che serviranno poi alla produzione dei prodotti a marchio Via del Monte Oliveto.
La sfida del lavoro è quella che fin da subito mi ha più stimolata, perché è forse quella più difficile da vincere per chi è abituato dalla società ad essere scartato. “Con gli ultimi, sulle strade del mondo” è un messaggio che mi ha sempre dato la spinta in tutto quello che faccio.
Questo quotidiano rapporto di condivisione con le differenze e i diversi bisogni ed abilità di ciascuno mi ha aiutata ad andare oltre i pregiudizi e le prime impressioni. Mi ha fatto capire in questi anni che nonostante i limiti da superare «Faccio parte» può passare dall’essere una domanda, come quella di Azelio, che nasconde il dubbio di essere inutile, ad una dichiarazione che rappresenta la certezza di potersi mettere in gioco con il proprio passo.

Monica Severgnini - Coordinatrice centro aggregativo Faccio Parte

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