25 ANNI IN 25 STORIE INSIEME PER LE SFIDE FUTURE

Sono Carlo,
ho cominciato vent’anni fa come funzionario della comunità montana dell’Alta Valmarecchia e oggi sono Responsabile dell’Ufficio Servizi sociali dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia, nato nel 2013.
Della cooperativa La Fraternità ho conosciuto dapprima il presidente Valerio Giorgis ed in seguito anche Andrea Clerici che è oggi coordinatore del centro diurno Il Nodo a Pietracuta di San Leo.

Il Nodo è oggi l’unico centro diurno del nostro territorio per adulti con disabilità e confrontandoci spesso su diverse situazioni difficili della nostra valle si è creata negli anni una bella collaborazione.
Siamo in una Unione di Comuni con tanti bisogni e con un territorio molto variegato.
Oggi Il Nodo accoglie diciotto persone adulte con disabilità medio-gravi ed è una risposta importante per tante famiglie che necessitano di percorsi assistenziali ed educativi per i propri figli, favorendo la loro socializzazione e il recupero psicofisico.
In Valmarecchia, Il Nodo è diventato per noi dei servizi il nostro punto di riferimento.

Quello che mi piace e mi colpisce maggiormente del Nodo è ciò che vedo durante le cene con il gruppo, alla vigilia di Natale e in altre ricorrenze. In quelle occasioni cerco fortissimamente di essere presente e anche di coinvolgere e portare con me i politici dei sette comuni. Io sono un tecnico ed è importante che anche assessori e consiglieri comunali vedano dove vengono spesi i soldi e avere una migliore prospettiva per valutare il bilancio sociale.
In quei momenti è tutta una festa in un clima di accoglienza: mi vengono in mente in particolare Gilberto che suona con soddisfazione la sua fisarmonica o Renzo che proclama poesie: sono ricordi ad alta emotività.

Nei 25 anni della cooperativa La Fraternità è importante parlare anche di futuro.
Nei prossimi anni sarà importante per noi come servizi sociali che un centro come Il Nodo, che storicamente risponde ai bisogni di persone con disabilità medio-gravi, ci aiuti a creare proposte anche per tutti quei giovani con disabilità che hanno finito o stanno finendo il proprio percorso scolastico alle scuole superiori. Si tratta di giovani adulti con disabilità medio-lievi che avrebbero bisogno di una struttura più “leggera”, di progetti educativi adattati per persone che hanno maggiori autonomie e che possono intraprendere anche percorsi al di fuori di un unico centro, arrivando anche ad un avviamento al lavoro.
Questa è la sfida che, insieme, dovremo affrontare nei prossimi anni per rispondere ai bisogni della nostra Valmarecchia.

Carlo Brizi - Responsabile Ufficio servizi sociali Unione dei Comuni della Valle del Marecchia

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