25 ANNI IN 25 STORIE NUOVE SFIDE BUSSANO ALLA PORTA
Sono Francesco,
e se penso a com’è cominciata quella che sarebbe poi diventata la presenza della Cooperativa La Fraternità qui a Bologna...bhè, chi l’avrebbe mai immaginato!
Quando tutto è iniziato ero insegnante di ginnastica e mi chiesero di proporre attività motorie per i ragazzi di allora, poi arrivarono i laboratori e ai campi estivi.
Da questa esperienza è nato il centro diurno La Nuvoletta Bianca, a Noce di Mercatale.
Tante persone negli anni ci hanno dato fiducia: fondazioni, l’aeroporto, addirittura la famiglia di Romano Prodi. Il Comune di Ozzano, nonostante fossimo alle prime esperienze ci affidò la cura del verde permettendoci di far lavorare le persone che erano con noi e di far partire il settore lavorativo della Fraternità qui a Bologna.
Le nostre attività sono nate sempre da un povero che “bussava”.
Penso ad un uomo che in quegli anni dormiva in auto vicino alla stazione. Il Comune gli diede la possibilità di lavarsi e di mangiare, oggi lavora qui ed è completamente rinato.
Storie come questa sono state la spinta a metterci in gioco quando c’erano nuove occasioni per aprire nuove strade che offrissero opportunità di lavoro. È lo stile della condivisione, che noi della Comunità Papa Giovanni XXIII chiamiamo “diretta” e che don Oreste ci ha insegnato.
Se penso al futuro, qui a Bologna ci aspettano due grandi sfide.
La prima riguarda l’attività agricola che sta crescendo grazie alla rete di consegne a domicilio Local To You. È vero, oggi in tanti fanno agricoltura biologica, ma oltre a dare un lavoro sano e stimolante a persone svantaggiate nei campi e far quadrare il bilancio, vogliamo che passi sempre di più un messaggio di giustizia: anche se il mercato pone delle barriere altissime da superare, a cominciare da costi spesso insostenibili, in agricoltura occorre uscire dalla logica dello sfruttamento dei lavoratori.
Al primo posto c’è la persona, e attraverso questo punto fisso vogliamo dimostrare che si può riuscire a stare sul mercato.
La seconda sfida arriva dall’attività di recupero degli abiti con un progetto che ha nome Restarter. In Italia non esiste una vera filiera del riuso, per questo ci stiamo confrontando con realtà che in Europa sono più avanti. Stiamo quindi formando un consorzio europeo con una società come TESS GEIE che metterà a disposizione la sua esperienza sugli impianti.
Nel cercare di concretizzare questo progetto, mi piace tenere in mente l’idea di don Oreste di unire le cooperative alle missioni della Comunità Papa Giovanni XXIII, e provare a far sì che parte dell’attività di riuso sia svolta all’estero in maniera trasparente ed etica offrendo opportunità lavorative anche alle popolazioni più povere nei paesi di origine, come accade in altri esempi di sana economia sociale.
Sarebbe il sogno più bello.
Francesco Tonelli - Responsabile del Settore Inserimento Lavorativo di Bologna