25 ANNI IN 25 STORIE CAMBIARE, INSIEME

Mi chiamo Cristiana,
e prima di incontrare La Fraternità ho lavorato 12 anni come educatrice nella scuola elementare vicino alla mia casa. Un giorno mi è stata chiesta la disponibilità ad aiutare un centro di aggregazione per persone con disabilità da gravissime a lievi a 25 km di distanza dal mio paese.

Ho deciso di lasciare la scuola e i bambini a cui ero legata, non avendo alcuna sicurezza lavorativa. L’ho fatto perché il progetto mi trasmetteva entusiasmo: era prevista un’accoglienza multiutenza di persone con disabilità e del territorio ed altre accolte in una casa famiglia della Papa Giovanni XXIII per adolescenti con disagio familiare o usciti dal carcere.
Negli anni il progetto è stato poi rivisto e siamo diventati il centro diurno La nuvoletta bianca.
Guardandomi indietro, mi sento addirittura contenta di lavorare distante da casa, perché i chilometri da fare dopo il lavoro mi permettono di respirare, dopo una giornata che spesso è molto intensa.

Nel mio lavoro quotidiano affianco due ragazzi con disabilità medio-gravi nelle loro attività quotidiane. Penso che la preghiera che facciamo come gruppo al mattino sia un momento prezioso per dare un senso alla giornata e riportare al centro le nostre emozioni.
Le attività che facciamo ogni giorno sono diversificati in base alle potenzialità di ciascuno ed io gestisco i laboratori manuali, di lavorazione del vetro, della carta riciclata, del feltro e della lana.
Ricordo che tempo fa, proprio per la lavorazione della lana, siamo stati da un pastore sulle colline bolognesi. Abbiamo visitato la fattoria con le carrozzine e quel giorno c’era la tosatura delle pecore e il pastore ci ha regalato la lana. L’abbiamo lavata, sono serviti 9 cambi d’acqua per fare andare via puzza e sporco. Dopo quell’esperienza abbiamo preso contatti con una cooperativa che ora ci fornisce lana di alpaca con cui realizziamo borse, portachiavi ed altri, oggetti.

Paolo è stato uno dei ragazzi che mi ha obbligata a mettermi in gioco, con le sue sfide e i suoi grandi bisogni. Mi ha aiutata a cambiare il mio punto di vista. Quando è arrivato al centro diurno era un provocatore nato, che mi metteva in mille difficoltà anche solo per il bisogno di spiegarmi le cose più semplici.
Siamo cambiati insieme: io ho imparato a chiedermi il perché di certi suoi gesti e lui ha imparato a farmi capire i suoi bisogni in modo diverso. Lavorare con le disabilità ti fa cogliere tante sfumature ed oggi mi sento fortunata a stare accanto a persone con difficoltà anche molto invalidanti e vedere che stanno bene nel loro quotidiano, che sono felici. Il nostro impegno è metterci in ascolto e nei panni dell’altro e lasciare che questa condivisione ci cambi in meglio.

Cristiana Crovetti, educatrice del centro diurno La Nuvoletta bianca

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