25 ANNI IN 25 STORIE SCUSATE, CHI È l'EDUCATORE?

Silvana:
Mi chiamo Silvana, lavoro al centro socio-occupazionale “Il Biancospino” dai suoi inizi, nel 1992.
All’epoca decidemmo di chiamarci con il nome di un fiore che cresce selvatico dappertutto e che è tanto bello, ma in pochi lo vorrebbero nel proprio giardino. Ci sembrava una metafora che esprimesse bene la nostra voglia di creare un luogo in cui far emergere il bello di chi viene emarginato.
Ho scelto il Biancospino ormai molti anni fa e davvero mi ha insegnato tanto. All’inizio venivo qui qualche ora come volontaria ma presto ho deciso di dedicare a questo luogo tutto il mio tempo perché stare qui mi ricorda di non dare peso a tutti quei piccoli problemi che spesso ci creiamo da soli. Sono stupidaggini paragonate alle vere difficoltà della vita e stare qui mi permette di dare il giusto peso alle cose.
Al Biancospino faccio un pò di tutto: dall’accompagnare nel lavoro chi è più in difficoltà a condurre un laboratorio di icone sacre. Quando era vivo, don Oreste ne ordinava sempre per regalarle alle persone, anche importanti, che incontrava nei suoi viaggi.

Lorenzo:
Io invece mi chiamo Lorenzo, vengo al Biancospino da quando ho 17 anni e un’esperienza che credo lo descriva bene è il nostro campeggio: non andiamo in albergo ma gestiamo da soli una casa. Ognuno ha il suo compito e fa qualcosa per permettere a tutti di essere in vacanza. Organizziamo addirittura una festa a cui ogni anno partecipa tutto il paese. Per farvi capire quanto è importante questa esperienza vi dico che oggi ho 33 anni e finora il campeggio l’ho saltato una volta soltanto, il mio primo anno.
Qui mi sento voluto bene e responsabilizzato nel lavoro e nelle attività quotidiane.
Facciamo soprattutto lavori di assemblaggio per varie ditte, è un lavoro che ci permette di collaborare, stare insieme ma soprattutto serve alle aziende che ce lo chiedono.

Silvana:
Oggi il Biancospino è cambiato e a volte rimpiango come eravamo agli inizi. Mi rendo conto però che è necessario crescere e cambiare, soprattutto per adattarsi ai bisogni delle tante nuove persone che sono con noi oggi.
Una cosa di noi non è cambiata.
Mi fa sempre sorridere quando qualcuno varca la porta e ci dice di non riuscire a distinguere tra operatori ed utenti.

È una battuta, ma alla fine è proprio così, perchè io e Lorenzo siamo uguali: abbiamo ruoli e bisogni differenti ma entrambi lavoriamo facendo il nostro meglio per il bene del Biancospino e questo, qui dentro, ci rende più simili rispetto a ciò che ci distingue.
Noi operatori, pur nella chiarezza dei ruoli, stiamo molto attenti a trasmettere questo messaggio a Lorenzo e a tutti gli altri. Don Oreste lo diceva sempre: “Non c’è chi salva e chi è salvato, ci si salva insieme.”

Silvana Riso e Lorenzo Ugolini del C.S.O. Il Biancospino

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